Mercoledì 13 febbraio si è riunito il Coordinamento del Circolo del PD, per iniziare ad organizzare la struttura e le attività. la seconda riunione del Coordinamento, aperta alla partecipazione della popolazione di San Donato, è in programma per martedì 19 febbraio alle 21.00, nella sala conferenze dell'UTE, a Bolgiano.
Passiamo la voce!
Allegato: il comunicato, con i dettagli della prima riunione.
Sito PD
Il blog del PD di San Donato non verrà più aggiornato.
Il circolo di San Donato ha infatti creato un sito, strumento che più del blog è in grado di permettere a tutti di partecipare alla costruzione del Partito democratico a San Donato.
Ringraziamo tutti coloro che in questi mesi sono intervenuti, vivacizzando questo luogo virtuale e rendendolo un punto di riferimento importante nella vita politica sandonatese.
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5 commenti:
Elezione del/della Portavoce del Circolo di San Donato Milanese
In questo momento, con una realtà nazionale piuttosto contorta, con un futuro politico così tenebroso e drammaticamente incerto da preoccuparci tutti, sul piano “locale” vale la definizione di Pietro Gianisi: “Abbiamo davanti a noi 5 anni di attraversamento del deserto”.
Allora mi viene da chiedermi se per il Circolo di San Donato da qualche parte si stia cercando di tessere su quello che, in effetti, sarà il/la Portacroce piuttosto che il/la Portavoce.(con tutto il rispetto dovuto, e da me voluto, per chi mi ha ispirato questo gioco di parole, ma con la certezza di aver così reso chiaramente l’idea di cosa intendo dire).
La/il portavoce del Circolo
Da meravigliarsi se qualcheduno/a accetterà di svolgere questo ruolo e con tutto il mio rispetto per quanti/e non se la sente o non se la sentirà di accettarlo.
Perchè se il “locale” (il Circolo di San Donato) deve essere di supporto al Provinciale, al Regionale, al Nazionale, il “locale” si deve invece auto-determinare sul territorio avendo, in genere, un blando supporto da fuori: deve trovare in sé stesso iniziativa e propulsione.
E allora la persona che accetterà l’incarico deve rendersi conto che deve essere, tanto per cominciare:
• docile: al desiderio di una maggioranza politica (meglio se allargata e quindi più concettuale che aridamente numerica),
• onesta: perchè rivestirà un ruolo pubblico che non solo dovrà essere sopra le parti all’interno, ma dovrà esserlo ancor di più all’esterno; verso le altre componenti politiche e soprattutto verso i sandonatesi dei quali –tutti- dovrà saper cogliere le necessità oggettive,
• cosciente: della fatica che l’aspetta, ma soprattutto dell’importanza che gli “attivi” e gli elettori (del 14 Ottobre e del 27 Gennaio) vogliono sia rivestito il suo ruolo e conscia del fatto che la “faccia del PD” sarà in buona parte la sua, sopra ed assieme a quella degli altri 11+7 (proprio nel senso più completo della parola assieme: senza strappi, frizioni o ancor peggio dicotomie che sanno di pose correntizie e perciò squalificanti ed incomprensibili per la donna e/o l’uomo della strada).
Io credo che ci voglia un bel fegato per accettare un ruolo del genere, con gli oneri nuovi che già da oggi ci sono (crisi politica nazionale) e si aggiungono alla sfida che avviene su un territorio divenuto difficile come quello di San Donato (radicamento e sviluppo del PD in un elettorato che ha classificato perdente il suo embrione: l’Ulivo).
Una persona con una tempra molto forte e determinata per una nomina che, non dimentichiamolo, sarà per un periodo molto intenso ma relativamente breve: fino al Congresso nazionale del Partito Democratico.
Ma non basta che sia “docile, onesta, cosciente” perchè deve anche rispondere (o almeno io spero che così debba essere per tutti, lo chiedo a tutti) a dei pre-requisiti fondamentali dei quali alcuni li riassumo qui di seguito:
• essere credibile e creduta
• saper trainare, rispettando
• saper coordinare, delegando
• saper progettare, organizzando
• saper comunicare, coinvolgendo
• saper proporre, ispirando fiducia
• saper dibattere, prestando attentamente ascolto
• saper tenere unito l’interno e sommare la collaborazione di altre componenti politiche.
Non è uno stupido elenco da “solito organigramma ri-organizzativo”: è una proposta di criteri (forse anche troppi forse no, forse mal espressi forse no) per la ricerca della persona giusta per fare una politica efficace e pulita per il Partito Democratico in San Donato.
L’elenco è di concetti (almeno così io lo intendo) e perciò i suoi termini penso non abbiano bisogno di descrizioni scolastiche.
Ha forse bisogno di contributi costruttivi, o più semplicemente di consensi costruttivi su principi da condividere in maniera non banale, per creare una base il più allargata possibile -e perciò il più democraticamente possibile oggettiva- per la descrizione e la scelta del/la nostro/a “portavoce” (perchè sarà nostro/a, non solo di 12+7, sia pur tenendo conto del differente ruolo sia dei 12 che dei +7).
Ecco, io credo che prima di pensare alla votazione del/la portavoce, prima di fare i conti sulle dita (anche dei piedi perchè di dita ce ne vogliono ben 19), prima di pensare dove orientare le vele, credo si debba riflettere per decidere a quale tipo di timoniere va affidato il vascello (veliero, bastimento, piroscafo o transatlantico che sia) che è rappresentato dal Circolo PD di San Donato. Perchè non vada a finire ad arenarsi sulle secche, o in zona bonaccia o a fondo come il Titanic (pessima rotta, pessimo comandante/timoniere, clamoroso autogol di presupponenza) o l’Andrea Doria (speronata senza misericordia da una nave mercantile).
Per il Circolo di San Donato l’equipaggio c’è già; il timoniere non ancora e ci vuole una persona di spessore che sia anche riconosciuta da tutti i marinai: mi viene da dire che ci vorrebbe una scelta all’unanimità scaturita da votazioni con scrutinio segreto.
Per il/la portavoce, o coordinatore/trice che dir si voglia, non concordo perciò con alcuni dei paletti che propone Luciano; anzi mi correggo: probabilmente non concordo solo su una parte del secondo paletto.
Perchè, poi, il terzo paletto mi pare possa essere interpretato in maniera flessibile: o è tanto logico da essere evidente di per sé e giustamente guarda al risultato nel suo insieme, oppure si riferisce, agli aridi, asettici, sterili numeri (che a volte danno l’impressione di voler contare anche i cammelli) e brucia un momento di generale entusiasmo di persone sull’altare della matematica: nel primo caso sono d’accordo, nel secondo assolutamente no perchè sono onestamente convinto che si deve valutare un alto profilo di persona per il partito (sperando di trovarla e di trovarla disponibile), piuttosto che soppesare l’individuale consenso dell’urna verso l’uno più che verso l’altro. Quest’ultima mi sembra vecchia politica, non quella dei valori a cui il PD, con nuovo spirito e concetti, vuole puntare.
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Due pagine sono tante, troppe, ci vuole molta pazienza per leggerle e ringrazio chi è arrivato fin qui.
E poi c’è l’altro documento da leggere “Le riunioni del Circolo”. Ma è molto più breve
Anche a scriverle ci vuol tanto; ciò nonostante mi scuso del tempo che ho ti preso sperando che non sia stato inutilmente.
Gianni Garibaldo
Le riunioni del Circolo di San Donato Milanese
Anche in questo documento mi rifaccio al contenuto finale di quello che Luciano ha mandato in rete (“Elezione & elezione”), dove vengono elencati tre paletti.
Qui voglio appoggiare senza esitazioni la prima affermazione: “Tutte le riunioni devono essere aperte a chi vuole assistere”
Concordo appieno con quanto proposto da Luciano, che si richiama, con una semplicità che elimina ogni possibilità di ribattere, ai principi di democrazia: niente camere chiuse, aboliti gli aum-aum.
Al Circolo dei DS di San Donato Milanese non ci sono guerre in corso e/o segreti militari da difendere, non ci sono veti per “la ragion di stato”.
L’unica vittima da salvare è il diritto di sapere della democrazia riformista. Un diritto storicamente violato per mantenere “gli altri” in condizione di inferiorità: chi entra nella camera dei bottoni non dice (battuta: per non sentirsi stanco; perchè “il potere stanca....chi non ce l’ha” – Cito Andreotti)
Non c’è, nel paletto di Luciano,, un’asfissiante volontà di soddisfare un mal represso desiderio di controllo, non c’è sfiducia, non ci sono soldi da presidiare a vista.
C’è il desiderio di sapere per crescere; per imparare a valutare assieme.
Magari per trovare il modo per poter credere veramente, di più, e dedicarsi alla causa –perchè no- vinti e convinti come San Tommaso.
Per quanto riguarda l’argomento riunioni concordo perciò in pieno con Luciano e mi permetto di aggiungere alcune note (frutto di riflessioni ruminate da tempo) sperando di non rubare altra pazienza e porgendole come spunti.
Le riunioni del Circolo di San Donato Milanese (così come le vorrei vedere io) dovrebbero avere un capo (Ordine Del Giorno) ed una coda (verbali/votazioni) oltre che essere organizzate con ordine logico, condotte democraticamente e gestite con trasparenza.
Perciò le riunioni dovrebbero:
• essere periodiche con calendario prefissato,
• essere pre-avvisate se di tipo straordinario, fuori calendario,
• essere istituzionalmente aperte agli iscritti fondatori,
• avere un ODG esposto diversi giorni prima della riunione,
• rispettare le voci dell’ODG discutendole in maniera ordinata, salvo mozioni,
• essere aperte agli interventi con priorità per i componenti del Coordinamento (=12+7+3),
• avere un moderatore che prende nota delle prenotazioni e regola gli interventi,
• stabilire un limite di tempo per gli interventi, e fare in modo che sia rispettato,
• tenere un verbale scritto messo a disposizione della lettura di tutti, nella Sede del partito
• nominare ad ogni riunione una persona, tra i presenti, che scriva il verbale (anche se ovviamente per sommi capi),
• prendere la decisione su ogni punto dell’ODG che lo richiede, stabilendo di volta in volta (con voto palese) se la decisione in questione deve essere presa con voto segreto o per alzata di mano (=12+7),
• definire ed approvare una proposta di ODG per la riunione successiva.
• nominare una persona che tenga il collegamento con l’attività dei Consiglieri, e relazioni periodicamente.
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Gianni Garibaldo
Penso che sarebbe meglio mettere la versione definitiva del "MANIFESTO DEI VALORI DEL PARTITO DEMOCRATICO" approvato in via definitiva il 3 Febbraio 2008.
E', quanto meno, un documento più completo del dodecalogo WV ed aiuta a far vedere meglio la base di appoggio del PD. La campagna elettorale, che obbliga a comunicazioni brevi e semplici, non deve far dimenticare il lavoro di fondo.
Gianni Garibaldo
Fatto, ho aggiunto la versione del 16/2, l'ultima che è stata approvata.
Grazie Gabriele: veloce e preciso con la versione che ha anche il logo del partito.
Gianni
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