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Il blog del PD di San Donato non verrà più aggiornato.

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Ringraziamo tutti coloro che in questi mesi sono intervenuti, vivacizzando questo luogo virtuale e rendendolo un punto di riferimento importante nella vita politica sandonatese.

mercoledì 5 dicembre 2007

PD: INNOVAZIONE SENZA SCHEMI E IDEOLOGISMI, VECCHI E NUOVI

Estratto dall'intervento di Marina Sereni:
http://www.ulivo.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=103943&sid=27

Questi amici/compagni (quasi tutti molto più giovani di me) lamentavano l’assenza di luoghi di discussione, di confronto, di partecipazione e la delusione per un processo costituente che, nei passaggi successivi alla straordinaria giornata del 14 ottobre, era sembrato ai loro occhi – di persone abituate ad avere nei DS occasioni di confronto e ruoli di direzione a livello locale – ristretto e poco trasparente.

Credo che ci siano tre elementi nell’esperienza recente delle “primarie” del 14 ottobre da cui non possiamo tornare indietro: il coinvolgimento diretto degli elettori nelle scelte fondamentali ( la leadership, la piattaforma politica, le candidature alle cariche istituzionali principali); l’assetto federale del partito centrato sulla dimensione regionale; la parità tra i generi.

Rapporto elettori/iscritti: un partito, per definizione, raccoglie delle persone che, dando la loro adesione, acquisiscono dei diritti e dei doveri. Poiché, come ho già detto, sono convinta che la principale innovazione del PD debba essere quella di mettere al centro i cittadini, gli elettori attivi, immagino un partito in cui gli aderenti siano chiamati a concorrere alla formazione delle proposte (di leadership, di proposta politica, di candidature) sulle quali vengono poi chiamati a decidere gli elettori.

Partecipazione: dobbiamo pensare forme organizzative flessibili e articolate. Circoli sul territorio, associazioni, forum tematici, adesioni collettive, Internet, referendum: dobbiamo cioè offrire agli aderenti (e agli elettori più attivi) una pluralità di occasioni di partecipazione, a diversa intensità di impegno. E’ necessario però che queste diverse forme di partecipazione possano esercitare un peso sul percorso decisionale del partito. Uno partecipa se sa che può contribuire a determinare una scelta.

Conclusione provvisoria: Non mi piace un dibattito in cui qualcuno si attribuisce il diritto di dare le patenti agli altri sul terreno del rinnovamento del politica. Siamo tutti in gioco, siamo tutti ugualmente alla prova, nessuno di noi ha la ricetta giusta di come si costruisce il partito “nuovo”. Credo sia responsabilità di tutti ricercare regole condivise nel partito e sperimentare il massimo dell’innovazione senza schematismi e senza ideologismi, vecchi e nuovi.

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